Come Acido ialuronico (a più pesi molecolari), Acetyl Tetrapeptide-11 e Mannitolo trasformano la cura della tua pelle.
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INDICE
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PARTE 1
1.1 Introduzione generale e quadro d’insieme (cos’è la pelle, perché è importante)
1.2 Struttura anatomica della pelle in dettaglio (epidermide, derma, ipoderma, giunzione dermo-epidermica)
1.3 Barriera cutanea: composizione, funzioni, correlazione con il microbiota
1.4 Invecchiamento cutaneo: definizioni di invecchiamento intrinseco ed estrinseco, ruolo dei radicali liberi
1.5 Acido ialuronico: strutture chimiche, funzioni, tipi, importanza cosmetica -
PARTE 2
2.1 Mannitolo: proprietà chimico-fisiche e funzioni biologiche (idratazione, azione scavenger di radicali, protezione HA)
2.2 La giunzione dermo-epidermica (DEJ) e la sua evoluzione con l’età
2.3 Syndecan-1 e Collagene XVII: il ruolo strutturale
2.4 Acetyl Tetrapeptide-11: meccanismo d’azione, sintesi di Syndecan-1 e Collagene XVII
2.5 Hevoluronic Peptide in dettaglio: composizione, sinergie fra HA, mannitolo e Acetyl Tetrapeptide-11 -
PARTE 3
3.1 Fattori ambientali dannosi: inquinamento (PM2.5, PM10, NO2, O3, microplastiche, fumo di sigaretta), detersivi, tensioattivi, alimenti trasformati
3.2 Impatto sul microbiota cutaneo e malattie allergiche
3.3 Cambiamenti climatici e loro effetto sull’invecchiamento cutaneo
3.4 Strategie di prevenzione: routine di bellezza, protezione solare, nutrizione, integrazione e stile di vita -
PARTE 4
4.1 Approfondimenti sul concetto di barriera epiteliale e “ipotesi della barriera”
4.2 Ricerca e prospettive future (peptidi, liposomi, nanotecnologie, nuovi antiossidanti)
4.3 Conclusioni finali e visione olistica di bellezza, salute e benessere
PARTE 1
1.1 Introduzione generale e quadro d’insieme
La cura della pelle rappresenta, oggi più che mai, un argomento cruciale non soltanto per ragioni estetiche, ma anche per motivi di salute e di benessere generale.
La pelle costituisce l’organo più esteso del corpo umano ed è un vero e proprio sistema multifunzionale, capace di proteggerci dalle aggressioni esterne, di regolare la temperatura corporea, di mantenere l’equilibrio idrico e di svolgere azioni immunologiche.
Nel blog Hevoluta, il tema della bellezza, della salute e del benessere non viene trattato in modo superficiale, ma piuttosto con un approccio scientifico e comprensivo, che mette al centro la persona e la fisiologia cutanea.
Prima di inoltrarci nei dettagli, è fondamentale ricordare come la pelle sia un organo “smart”, incredibilmente adattabile e reattivo: ogni giorno affronta fattori ambientali (raggi UV, inquinamento, variazioni di temperatura e umidità, microplastiche), fattori interni (infiammazione, stress ossidativo, squilibri ormonali) e le normali funzioni metaboliche.
L’equilibrio di questi meccanismi determina il nostro aspetto esteriore, ma anche la nostra salute globale, poiché una pelle ben funzionante è una barriera efficace contro infezioni, allergeni e malattie.
Esploreremo la pelle “dall’interno all’esterno”, illustrandone la struttura, i processi d’invecchiamento, i principali attivi cosmetici (in particolare l’acido ialuronico, il mannitolo, l’Acetyl Tetrapeptide-11) e i fattori ambientali che ne influenzano la salute.
Scopriremo il ruolo decisivo della barriera epiteliale, l’importanza della giunzione dermo-epidermica (DEJ) e la relazione tra microbiota cutaneo e reazioni allergiche.
Infine, esamineremo il prodotto Hevoluronic Peptide, una formulazione che integra i concetti precedentemente esposti e che offre un approccio sinergico per il benessere della pelle.
L’obiettivo non è soltanto fornire una “lista di consigli”, bensì creare consapevolezza: la bellezza parte dalla conoscenza della nostra fisiologia e si mantiene grazie a scelte mirate, basate su prove scientifiche, nell’ottica di un benessere a 360°.
Ogni ingrediente e ogni protocollo di skincare deve avere un razionale solido alle spalle, affinché l’utente possa fare scelte informate e coerenti con il proprio stile di vita.
Il motto potrebbe essere: “Non c’è bellezza senza scienza e non c’è benessere senza conoscenza: semina la Bellezza, raccogli la Salute".
1.2 Struttura anatomica della pelle in dettaglio
Per capire come agiscono i principi funzionali di un cosmetico o come si sviluppano determinate problematiche cutanee, è indispensabile conoscere la “micro-architettura” della pelle.
La pelle (o cute) è organizzata in tre strati principali:
- Epidermide
- Derma
- Ipoderma (o tessuto sottocutaneo)
Ognuno di questi strati ha caratteristiche specifiche, popolazioni cellulari dedicate e funzioni complementari.
Epidermide
L’epidermide è lo strato più esterno, in contatto diretto con l’ambiente.
È composta principalmente da cheratinociti, cellule che, maturando, vanno incontro a un processo di differenziazione chiamato cheratinizzazione.
Durante questo processo, le cellule perdono progressivamente il nucleo e si appiattiscono, formando lo strato corneo, ricco di cheratina e di lipidi extracellulari (come ceramidi, colesterolo e acidi grassi).
Questo strato corneo funge da vera e propria “barriera fisica”, ostacolando la perdita d’acqua (TEWL, Transepidermal Water Loss) e l’entrata di agenti patogeni o irritanti.
Al di sotto dello strato corneo, verso l'interno del corpo, si trovano:
- Strato Lucido (presente in regioni di pelle spessa, come palmo delle mani e pianta dei piedi)
- Strato Granuloso, dove i cheratinociti iniziano a produrre granuli di cheratoialina
- Strato Spinoso, con cellule legate da desmosomi visibili al microscopio come “spine”
- Strato Basale: area di proliferazione dei cheratinociti e sede delle cellule staminali epidermiche. Qui si trovano anche i melanociti, responsabili della sintesi di melanina.
Derma
Il derma è la porzione più robusta e spessa della pelle.
È costituito da tessuto connettivo ricco di fibre proteiche (collagene, elastina) e di glicosaminoglicani, tra cui l’acido ialuronico.
Questa matrice, insieme ai fibroblasti (le cellule chiave del derma), fornisce sostegno, elasticità e resistenza.
I vasi sanguigni e linfatici presenti nel derma portano nutrimento all’epidermide, mentre le terminazioni nervose garantiscono sensibilità tattile, termica e dolorifica.
Il derma si suddivide in:
- Derma Papillare, la zona più superficiale, in cui si formano papille dermiche che si incuneano nell’epidermide aumentando la superficie di contatto e lo scambio di nutrienti tra derma ed epidermide, e
- Derma Reticolare, più profondo e compatto, dove abbonda il collagene di tipo I e dove si trovano annessi cutanei come follicoli piliferi, ghiandole sebacee e sudoripare.
Ipoderma
L’ipoderma, o pannicolo adiposo sottocutaneo, è lo strato più interno e contiene prevalentemente adipociti (cellule del grasso).
Funziona come riserva energetica e come isolante termico, protegge gli organi interni e ammortizza eventuali traumi.
Vi si trovano anche terminazioni nervose e vasi di maggior calibro.
Lo spessore dell’ipoderma varia molto in base alla regione corporea e alla costituzione individuale.
Leggi anche: "Il Tessuto Adiposo Dermico: la Chiave Nascosta contro l'Invecchiamento Cutaneo"
1.3 Barriera cutanea: composizione, funzioni, correlazione con il microbiota
La barriera cutanea è frutto di una complessa organizzazione dello strato corneo e dei lipidi intercellulari, insieme al microbiota residente.
Si può paragonare a un “muro di mattoni”: i corneociti sono i “mattoni”, mentre i lipidi extracellulari (ceramidi, colesterolo e acidi grassi) costituiscono il “cemento”.
Questa struttura compatta è ulteriormente difesa da peptidi antimicrobici e dall’acidità del pH cutaneo.
La barriera cutanea impedisce:
- La perdita eccessiva d’acqua (TEWL)
- L’ingresso di sostanze nocive, allergeni e microorganismi patogeni
- L’instaurarsi di processi irritativi e infiammatori cronici
Il microbiota cutaneo (batteri, funghi e virus residenti) crea un ecosistema di difesa competitiva: i microrganismi “buoni” ostacolano la crescita di patogeni, modulano l’immunità locale e contribuiscono a mantenere l’integrità della barriera.
Qualora intervengano fattori che alterano questo equilibrio (detergenti troppo aggressivi, farmaci, stress, inquinamento, cambiamenti ormonali), si sviluppano disbiosi, spesso correlate a condizioni come dermatite atopica, acne, rosacea, infezioni fungine o batteriche.
1.4 Invecchiamento cutaneo: invecchiamento intrinseco ed estrinseco, ruolo dei radicali liberi
L’invecchiamento cutaneo è un processo multifattoriale che si traduce in un insieme di modificazioni cliniche: comparsa di rughe, perdita di tono, discromie, secchezza, minor capacità di rigenerazione.
L' Invecchiamento Intrinseco è determinato geneticamente, con un declino progressivo delle attività cellulari (riduzione dei fibroblasti, minore sintesi di collagene, elastina e glicosaminoglicani).
Avviene a ritmi differenti a seconda della predisposizione individuale.
L'Invecchiamento Estrinseco è legato a fattori ambientali come radiazioni UV (photoaging), fumo, inquinamento, stress.
Tende a manifestarsi in modo più visibile con rughe marcate, macchie solari e perdita di elasticità accentuata.
I radicali liberi o ROS (Specie Reattive dell’Ossigeno) giocano un ruolo primario. Quando questi prodotti in eccesso (a causa di radiazioni solari intense, fattori chimici, infiammazioni) superano le difese antiossidanti dell’organismo causano danni a lipidi, proteine (compreso collagene) e DNA.
Tutto ciò porta all’attivazione di metalloproteinasi (MMP) che degradano la matrice extracellulare e all’aumento dei processi infiammatori.
1.5 Acido ialuronico: strutture chimiche, funzioni, tipi, importanza cosmetica
L’acido ialuronico (HA) è un polisaccaride lineare, appartenente alla famiglia dei glicosaminoglicani (GAG), composto da unità disaccaridiche di acido glucuronico e N-acetilglucosamina.
Grazie alla presenza di gruppi carbossilici e ossidrilici, l’HA ha una straordinaria capacità di legare grandi quantità di acqua, fino a diverse centinaia di volte il suo peso molecolare.
Funzioni Principali:
- Idratazione: L’HA è in grado di trattenere l’acqua, mantenendo la pelle elastica e morbida.
- Supporto Strutturale: fa parte della sostanza fondamentale del derma, sostiene fibroblasti e fibre connettivali.
- Lubrificazione: nelle articolazioni è essenziale per la fluidità dei movimenti.
- Ruolo nella Riparazione Tissutale: l’HA facilita la migrazione cellulare e la riepitelizzazione in caso di ferite.
Tipi di HA:
- HA ad Alto Peso Molecolare (HMW-HA): rimane più in superficie, creando un film protettivo e prevenendo la disidratazione superficiale.
- HA a Medio Peso Molecolare: equilibrio tra penetrazione e filmogenesi.
- HA a Basso Peso Molecolare (LMW-HA) o Oligo-HA: penetra maggiormente negli strati epidermici, favorendo un’efficace azione rimpolpante e anti-rughe.
L’HA è presente in numerose formulazioni topiche (creme, gel, sieri) per l’elevato potere idratante e l’ottimo profilo di tollerabilità.
Nei filler iniettabili, l’HA è reticolato chimicamente per aumentarne la resistenza all’enzima ialuronidasi e prolungare la durata dell’effetto.
PARTE 2
2.1 Mannitolo: proprietà chimico-fisiche e funzioni biologiche
Il mannitolo è un poliolo (zucchero alcolico) derivato dalla riduzione del fruttosio o del mannosio.
In ambito cosmetico, il mannitolo si distingue per la sua capacità antiossidante e per la sua azione umettante:
- Proprietà Antiossidanti: il mannitolo funge da scavenger di radicali liberi, in particolare i radicali idrossilici (·OH), responsabili di danni ossidativi a proteine, lipidi di membrana e acidi nucleici. Numerose ricerche hanno evidenziato come l’aggiunta di mannitolo in soluzioni contenenti acido ialuronico ne protegga l’integrità, prolungandone la funzionalità.
- Proprietà Umettanti: attira e trattiene l’acqua, favorendo l’idratazione cutanea. Questa sua funzione aiuta a prevenire fenomeni di secchezza e desquamazione.
- Ruolo Protettivo nei Filler Dermici: quando aggiunto ai gel di acido ialuronico, il mannitolo riduce l’infiammazione post-iniezione, limita il gonfiore e la degradazione dell’HA, rendendo più duraturi i risultati estetici.
Chimicamente, il mannitolo si presenta come una polvere bianca cristallina, molto solubile in acqua.
È utilizzato anche come additivo alimentare (E421) e come diuretico osmotico in ambito clinico.
In cosmesi, la sua sicurezza e la sua efficacia ne fanno un ingrediente versatile e apprezzato, soprattutto in formulazioni anti-age e nei filler di nuova generazione.
Il meccanismo di protezione dai radicali liberi risiede nella capacità del mannitolo di legarsi alle specie reattive, “neutralizzandole” prima che possano colpire molecole fondamentali come l’HA o le proteine dermiche.
2.2 La giunzione dermo-epidermica (DEJ) e la sua evoluzione con l’età
La giunzione dermo-epidermica (DEJ) è un’interfaccia anatomica e funzionale fra epidermide e derma.
A livello ultrastrutturale, si osservano:
- Lamina Lucida: contenente filamenti di ancoraggio e laminina.
- Lamina Densa: ricca di collagene di tipo IV, che fornisce solidità.
- Sublamina Densa: costituita da fibre di ancoraggio (collagene di tipo VII) che si estendono nel derma papillare.
Con l’invecchiamento, la DEJ subisce l’appiattimento progressivo delle papille dermiche, riducendo la superficie di contatto tra derma ed epidermide e quindi diminuendo l’apporto di nutrienti e ossigeno ai cheratinociti.
Questo fenomeno contribuisce alla perdita di compattezza, all’assottigliamento cutaneo e a una rigenerazione più lenta.
Inoltre, diminuisce la produzione di componenti chiave quali:
- Collagene XVII: proteina transmembrana degli emidesmosomi, essenziale per l’ancoraggio dei cheratinociti basali.
- Syndecan-1: proteoglicano implicato nella coesione epidermica.
Lo stato di salute della DEJ è fortemente correlato alla capacità di difendersi dai segni dell’età.
Formulazioni cosmetiche mirate a rafforzare la DEJ (come l’uso di specifici peptidi) possono quindi offrire un miglior supporto alla pelle, riducendo i disagi dell’invecchiamento e migliorando l’efficacia di altri trattamenti.
E' proprio quello che fa HEVOLURONIC PEPTIDE con il peptide specifico al suo interno: acetyl tetrapeptide-11.
2.3 Syndecan-1 e Collagene XVII: il ruolo strutturale
Syndecan-1 è un proteoglicano espresso dai cheratinociti che svolge più funzioni: partecipa all’adesione cellulare, influenza i processi di proliferazione e differenziazione e regola l’interazione con la matrice extracellulare.
L’espressione di Syndecan-1, con l’età, tende a diminuire, indebolendo la coesione intercellulare e favorendo la perdita di luminosità e compattezza della superficie cutanea.
Collagene XVII è un collagene transmembrana localizzato negli emidesmosomi.
Responsabile della connessione fisica tra i filamenti intermedi dei cheratinociti e la lamina densa, garantisce l’adesione tra epidermide e derma.
Quando cala la sintesi di collagene XVII o si verificano danni immunologici o genetici (come in alcune malattie bollose), l’epidermide perde saldezza e si formano bolle o distacchi cutanei.
In condizioni subcliniche legate all’invecchiamento, la pelle appare più sottile, meno resiliente e con maggior tendenza a formare rughe.
Leggi anche l'articolo: "Dermatoporosi: Cause, Sintomi e Strategie per Prendersi Cura della Pelle Fragile"
2.4 Acetyl Tetrapeptide-11: meccanismo d’azione, sintesi di Syndecan-1 e Collagene XVII
L’Acetyl Tetrapeptide-11 è un peptide sintetico studiato specificamente per agire a livello dell’epidermide, stimolando la produzione di Syndecan-1 e Collagene XVII.
In vitro, diversi test dimostrano che l’applicazione di questo peptide su colture di cheratinociti umani induce:
- Aumento dell’mRNA codificante per Syndecan-1
- Aumento dell’mRNA per Collagene XVII
A livello funzionale, ciò si traduce in un rafforzamento della giunzione dermo-epidermica: la pelle diventa più compatta, resistente e, di conseguenza, appare più giovane e luminosa.
L’Acetyl Tetrapeptide-11 può anche ridurre l’espressione di alcuni geni che portano a fenomeni di degradazione tissutale.
Da un punto di vista formuliativo, questo peptide si combina bene con attivi idratanti (come l’acido ialuronico) e antiossidanti (come il mannitolo), poiché l’obiettivo è un approccio sinergico: rigenerare le componenti epidermiche e difenderle dallo stress ossidativo che ne limita la longevità.
2.5 Hevoluronic Peptide in dettaglio: composizione, sinergie fra HA, mannitolo e Acetyl Tetrapeptide-11
Hevoluronic Peptide è un siero (o concentrato) pensato per offrire un’azione “tridimensionale”:
- Idratazione e Protezione: l’acido ialuronico a diverso peso molecolare assicura un’idratazione profonda e di superficie; il mannitolo protegge l’HA dai radicali liberi, prolungando il tempo di permanenza e l’efficacia idratante.
- Rigenerazione Epidermica: l’Acetyl Tetrapeptide-11 agisce sulla giunzione dermo-epidermica, stimolando la produzione di Syndecan-1 e Collagene XVII. Questo rinforza l’adesione epidermica, contrastando l’assottigliamento tipico dell’invecchiamento.
- Difesa Antiossidante: il mannitolo funge da scavenger dei radicali liberi, riducendo l’infiammazione, la degradazione delle proteine dermiche e dell’acido ialuronico.
In un contesto di skincare quotidiano, questo significa meno formazione di rughe e minor secchezza, soprattutto nelle zone più esposte (viso, collo e dorso delle mani).
Tale formulazione si adatta a molte tipologie di pelle, comprese le più sensibili, data l’assenza di irritanti aggressivi e l’azione lenitiva combinata di HA e mannitolo.
La sua efficacia è particolarmente notata su pelli con i primi segni di invecchiamento, ma anche su pelli più mature che necessitano di un boost di compattezza e luminosità.
PARTE 3
3.1 Fattori ambientali dannosi: inquinamento (PM2.5, PM10, Biossido di azoto, Ozono, microplastiche, fumo di sigaretta), detersivi, tensioattivi, alimenti trasformati
La pelle è costantemente esposta a un ventaglio di fattori ambientali inquinanti che accelerano lo stress ossidativo e la disfunzione barriera:
- Particelle Sottili (PM2.5 e PM10): composte da polveri ultrafini, metalli pesanti, composti organici. Possono aderire alla superficie cutanea e generare radicali liberi, compromettere le proteine delle giunzioni strette delle cellule epidermiche (TJ) e alterare il microbiota.
- Biossido di Azoto (NO2): principale inquinante urbano legato ai motori diesel. Danneggia la barriera epiteliale, causa infiammazione e accelera l’invecchiamento.
- Ozono (O3): fortemente ossidante, colpisce i lipidi di membrana e le proteine dermiche, aumentando la produzione di ROS.
- Microplastiche e Nanoparticelle: si accumulano sul film idrolipidico o possono penetrare attraverso microlesioni o annessi cutanei come i pori piliferi. Inducono stress meccanico e ossidativo, favorendo risposte infiammatorie.
- Fumo di Sigaretta: con oltre 4000 sostanze chimiche, tra cui nicotina, catrame e metalli pesanti, esso riduce i livelli di collagene, di acido ialuronico e l’irrorazione sanguigna dermica, con effetti antiestetici e patogeni (rughe precoci, colorito spento e grigiastro, pelle asfittica, presenza di macchie brune, incapacità di guarire le ferite).
- Detersivi e Tensioattivi: ingredienti presenti in prodotti per la pulizia e cosmetici scadenti, essi danneggiano i lipidi di barriera e alterano il pH cutaneo, scatenando disidratazione e dermatiti.
- Alimenti Trasformati: emulsionanti e additivi possono disturbare la barriera intestinale e, per estensione, l’omeostasi sistemica, influenzando negativamente anche la pelle.
L’effetto combinato di questi fattori rende la pelle più vulnerabile a invecchiamento, discromie, infiammazioni e reattività allergiche.
Da qui la necessità di strategie cosmetiche e di stile di vita mirate a limitare i danni.
3.2 Impatto sul microbiota cutaneo e malattie allergiche
Il microbiota cutaneo, essenziale per mantenere l’omeostasi e la funzione barriera, è fortemente influenzato dal contatto con agenti inquinanti e con detergenti aggressivi.
Quando l’equilibrio microbico si spezza (disbiosi), si instaura un circolo vizioso:
- Minor competizione contro patogeni come Staphylococcus aureus e Malassezia.
- Maggiore permeabilità cutanea e ingresso di allergeni.
- Attivazione del sistema immunitario di tipo Th2, con rilascio di citochine infiammatorie (IL-4, IL-13, IL-31).
- Sviluppo o peggioramento di dermatite atopica, eczemi e allergie.
Le malattie allergiche, come asma, rinite, dermatite atopica e allergie alimentari, sono spesso collegate a una “ipotesi della barriera epiteliale”: quando la pelle (o le mucose respiratorie e intestinali) risulta permeabile oltre il fisiologico, gli allergeni penetrano più facilmente e scatenano reazioni immunitarie e infiammatorie.
Ridurre l’esposizione a inquinanti, detergenti aggressivi e sostanze irritanti diviene quindi la priorità nella prevenzione delle patologie allergiche.
3.3 Cambiamenti climatici e loro effetto sull’invecchiamento cutaneo
Il cambiamento climatico ha ampliato l’impatto degli agenti atmosferici sulla pelle:
- Aumento delle Temperature: intensifica la sudorazione, favorisce la disidratazione, aumenta la produzione di sebo e può squilibrare il microbiota.
- Eventi Meteorologici Estremi: ondate di calore, incendi boschivi (aumento di particelle PM, fumo), tempeste di sabbia. Tutto ciò influisce sui livelli di stress ossidativo cutaneo.
- Radiazioni UV Più Forti: in alcune regioni, l’assottigliamento dell’ozono o i cambi di latitudine/lunghezza delle stagioni espositive elevano i rischi di foto-aging e fotocarcinogenesi.
In questo contesto, un supporto skincare di alto livello, ricco di antiossidanti e protettori della barriera, si rivela cruciale per la salute e la bellezza.
L’introduzione di ingredienti come mannitolo, acido ialuronico, peptidi rigeneranti, filtri UV e agenti lenitivi aiuta a mitigare i danni.
3.4 Strategie di prevenzione: routine di bellezza, protezione solare, nutrizione, integrazione e stile di vita
Una prevenzione proattiva richiede azioni integrate:
Routine di Bellezza Quotidiana:
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- Detersione delicata, priva di tensioattivi aggressivi
- Sieri e creme con ingredienti antiossidanti (p.es. vitamina C, vitamina E, estratti vegetali)
- Idratazione profonda con acido ialuronico e ceramidi
- Cosmetici barriera (creme filmogene) in ambienti molto inquinati
Protezione Solare:
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- Utilizzo costante di SPF adeguati al fototipo e alle condizioni climatiche in cui si vive abitualmente
- Re-applicazione ogni 2-3 ore in caso di esposizione prolungata e diretta al sole
Nutrizione e Integrazione:
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- Dieta ricca di frutta e verdura colorata (con polifenoli, flavonoidi, carotenoidi)
- Fonti di Omega-3 (pesce azzurro, sardine, alici, semi di lino) per ridurre l’infiammazione
- Adeguato apporto proteico per sostenere la sintesi di collagene ed elastina (uova in primis)
- Eventuale integrazione di vitamine D, E, C, minerali e probiotici per il benessere intestinale e cutaneo
Stile di Vita:
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- Eliminare il fumo di sigaretta
- Limitare al minimo assoluto l’uso di alcol e cibi ultraprocessati
- Dormire bene per favorire i processi di riparazione notturna
- Gestire lo stress con tecniche di rilassamento, poiché l’asse neuro-immuno-cutaneo influisce notevolmente sulla pelle.
PARTE 4
4.1 Approfondimenti sul concetto di barriera epiteliale e “ipotesi della barriera”
La barriera epiteliale non è solo fisica, ma anche chimica e immunologica:
- Barriera Fisica: strato corneo, lipidi, giunzioni strette (TJ) e desmosomi.
- Barriera Chimica: peptidi antimicrobici (defensine, catelicidine), acidità del pH cutaneo, fattori idratanti naturali (NMF).
- Barriera Immunologica: cellule di Langerhans, citochine, cheratinociti immunocompetenti.
L’ipotesi della barriera sostiene che una "permeabilità" eccessiva della pelle, spesso dovuta a fattori genetici (mutazioni della filaggrina, alterazioni di collagene XVII, ridotta produzione di ceramidi) o esterni (inquinamento, detergenti) aggressivi) faciliti l’ingresso di allergeni e patogeni.
Questo aumenta la suscettibilità a dermatite atopica e altre patologie allergiche, nonché accelera l’invecchiamento.
Tale ipotesi è supportata da numerosi studi clinici che mostrano come un ripristino della barriera cutanea (con ingredienti emollienti, lenitivi, idratanti e strutturanti) migliori la gestione dell’eczema e prevenga future recidive.
4.2 Ricerca e prospettive future (peptidi, liposomi, nanotecnologie, nuovi antiossidanti)
La cosmetologia e la dermatologia sono campi in continua evoluzione.
Tra le tendenze future:
- Peptidi di Nuova Generazione: oltre all’Acetyl Tetrapeptide-11, emergono vari peptidi biomimetici in grado di modulare specifici recettori cellulari per potenziare la sintesi di collagene, elastina o altre proteine chiave.
- Liposomi e Nanotecnologie: sistemi di veicolazione che migliorano la penetrazione e la biodisponibilità degli attivi, riducendo il dosaggio e l’irritazione. I liposomi, ad esempio, possono incapsulare HA a basso peso molecolare o antiossidanti, rilasciandoli gradualmente negli strati più profondi.
- Nuovi Antiossidanti: molecole più stabili, capaci di proteggere non solo dall’ossidazione, ma anche dalla carbonilazione proteica o dall’inquinamento da metalli pesanti. Alcune ricerche si concentrano su estratti botanici, polifenoli specializzati, resveratrolo modificato, flavonoidi incapsulati.
- Organoidi Cutanei e Ricerca Avanzata: lo sviluppo di modelli di pelle sintetica (organoidi) consente di testare con precisione nuove formulazioni, senza ricorrere a sperimentazioni invasive sull’uomo.
- Microbioma personalizzato: si studiano cosmetici probiotici “su misura”, basati sul profilo microbico individuale, per ripristinare l’equilibrio cutaneo in modo mirato.
In quest’ottica, prodotti come Hevoluronic Peptide potrebbero evolvere ulteriormente, integrando liposomi di mannitolo, nano-HA o combinazioni di peptidi ancor più specifici per la rigenerazione della giunzione dermo-epidermica.
4.3 Conclusioni finali e visione olistica di bellezza, salute e benessere
Alla luce di quanto discusso, possiamo trarre alcune considerazioni chiave:
- La pelle è un organo complesso e va trattata con rispetto: detergenti aggressivi, inquinamento e scelte di vita poco salutari accelerano l’invecchiamento e compromettono la barriera.
- Acido ialuronico, mannitolo e peptidi (come l’Acetyl Tetrapeptide-11) costituiscono un trio funzionale che assicura alla pelle idratazione profonda (HA), protezione antiossidante (mannitolo) e rigenerazione strutturale (peptidi).
- Hevoluronic Peptide si pone come esempio virtuoso di formulazione sinergica, offrendo un miglioramento nella compattezza, nell’idratazione e nella luminosità della pelle, agendo anche sulla giunzione dermo-epidermica.
- Il microbiota cutaneo deve essere preservato, evitando eccessi di igiene e prodotti irritanti, per mantenere una barriera efficiente e ridurre i rischi di dermatiti e allergie.
- Un approccio completo a 360° implica anche protezione solare, dieta varia, idratazione sistemica, gestione dello stress, sonno sano e cessazione di abitudini dannose (fumo, alcol, vita sregolata).
- La ricerca cosmetologica è in continuo fermento: peptidi, antiossidanti e sistemi di veicolazione sempre più performanti sono alle porte. Parallelamente, si studiano il ruolo dell’esposoma (insieme dei fattori ambientali) e dei meccanismi epigenetici che regolano la salute della pelle.
In conclusione, la bellezza cutanea non è un mero fatto estetico, ma il risultato di un equilibrio di fattori interni ed esterni, supportato da conoscenze scientifiche all’avanguardia.
Ogni persona può divenire il principale “caregiver” della propria pelle, adottando scelte consapevoli, dal cosmetico selezionato con cura a uno stile di vita orientato al benessere.
A cura di
Dott.ssa Bonaldo Moira
Biologa e Cosmetologa
Founder di Hevoluta