Se pensi che l’invecchiamento della pelle sia solo una questione estetica o di vanità, mi spiace, ti sbagli di grosso.
Ma Moira, cosa stai dicendo?
Ebbene sì, l’invecchiamento della pelle influenza l’invecchiamento del tuo intero organismo.
Possibile?
Sì, secondo quanto indagato in questo studio in cui gli Autori si sono chiesti se la senescenza cutanea avesse un impatto sull’invecchiamento di tutto il corpo.
Devo ammettere che quando ho scoperto questo concetto, spiegato dagli Autori nel loro lavoro pubblicato il 7 Gennaio 2022 in Trends in Molecular Medicine, sono rimasta molto colpita.
Ti scrivo subito i punti chiave emersi, così puoi decidere se continuare a leggere o salutarmi perché ti basta questo:
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Con l’avanzare dell’età le cellule senescenti cutanee, ossia quelle che non si riproducono più, si accumulano nella pelle coinvolgendo le cellule vicine, invecchiandole, con conseguente diminuzione dello spessore, della capacità rigenerativa e protettiva della pelle stessa.
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L’invecchiamento e la senescenza cellulare nella pelle sono correlati all’immunosenescenza, cioè al progressivo declino della funzione immunitaria dell’organismo, alla longevità o al rischio di malattie cardiovascolari.
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L’invecchiamento cutaneo indotto dalle Radiazioni Ultraviolette (UVA e UVB) ha un impatto nel CERVELLO, precisamente diminuendo la formazione di nuove cellule nervose nell’ippocampo – una regione del cervello con un ruolo cruciale nell’invecchiamento di tutto il corpo – e attivando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che ha un ruolo fondamentale nell’omeostasi del corpo e nella risposta allo stress.
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I senolitici come dasatinib e fisetina sono farmaci in grado di eliminare selettivamente le cellule senescenti e vengono già somministrati localmente sulla pelle, mostrando potenziali effetti anti invecchiamento.
Incredibile, vero?
Vuoi continuare a leggere?
Ottimo.
Andiamo!
Sappiamo che la pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, rappresenta l’interfaccia tra ambiente interno ed esterno, e ha il ruolo fondamentale di proteggerlo dagli aggressori esterni.
In realtà, la pelle è più di una semplice barriera, essendo un organo dinamico con un ruolo cruciale nel mantenimento dell’omeostasi dell’organismo, cioè del suo equilibrio in costante salute.
Come qualsiasi altro organo, essa invecchia per fattori intrinseci (di natura genetica e cronologica con conseguente accumulo di danno cellulare), estrinseci, ossia tutti quei fattori ambientali (esempio inquinamento e radiazioni solari) e stili di vita (come il fumo, cattiva alimentazione, scarso sonno e sedentarietà) che ne accelerano l’invecchiamento.
La pelle invecchiata mostra cambiamenti strutturali (come assottigliamento dell’epidermide, rughe e riduzione del derma), cellulari (come la perdita di mitocondri), molecolari (aumento di specie reattive dell’Ossigeno) e accumulo di cellule senescenti.
Capiamo che cos’è, in generale, la SENESCENZA CELLULARE:
essa è un meccanismo di difesa di un tessuto in risposta a stimoli dannosi, ed è uno dei segni distintivi dell’invecchiamento, che contribuisce a un declino della funzionalità dei tessuti con l’età avanzata.
Il ruolo della senescenza cellulare nella pelle ha una doppia faccia, una positiva e una negativa.
Essa è principalmente benefica poiché favorisce una guarigione ottimale delle ferite e previene lo sviluppo di lesioni tumorali.
In effetti, l’attivazione di percorsi correlati all’arresto del ciclo cellulare è fondamentale per prevenire la progressione del cancro della pelle.
Gli stimoli che inducono eventi neoplastici sono comuni a quelli che inducono senescenza cellulare nella pelle, come i raggi UV.
Ed ecco l’altra faccia.
Le cellule senescenti cessano di moltiplicarsi pur rimanendo metabolicamente attive, secernendo molecole/fattori noti come “fenotipo secretorio associato alla senescenza” (SASP), ossia l’insieme di molecole pro-infiammatorie, pro-angiogeniche e fattori della crescita, che influenzano il microambiente e le cellule circostanti.
Più precisamente, le cellule senescenti secernono immunomodulatori (citochine e chemochine infiammatorie), enzimi che degradano la matrice extracellulare (metalloproteinasi di matrice; MMP) e fattori di crescita.
E’ noto che tale fattore associato alla senescenza, insieme ad altre sostanze (SAAPs), inducono la senescenza delle cellule circostanti in modo paracrino e contribuiscono a un’infiammazione cronica persistente, portando a tessuti non più funzionali e sviluppo di un fenotipo dell’invecchiamento.
Il problema, quindi, è che queste molecole rilasciate dalle cellule senescenti contribuiscono a indurre la senescenza in cellule altrimenti normali.
Le cellule senescenti della pelle si accumulano progressivamente con l’età e, come risultato dei suoi diversi meccanismi di invecchiamento, influiscono direttamente sulla struttura e sulla funzione della pelle.
Inoltre, la pelle incorpora cellule provenienti da diversi sistemi dell’organismo, vale a dire il sistema nervoso, immunitario, circolatorio ed endocrino: un sistema neuroendocrino cutaneo che sostiene la comunicazione tra la pelle e il cervello.
Comprendere l’impatto della senescenza cutanea sulla promozione dell’invecchiamento di tutto il corpo potrebbe portare a nuovi approcci per ritardare l’invecchiamento sistemico e i disturbi legati all’età, che potrebbero ritardare l’invecchiamento dell’organismo prendendo di mira le cellule senescenti della pelle, utilizzando, ad esempio, farmaci senolitici topici da applicare sulla pelle.
In definitiva, le cellule senescenti possono indurre o accelerare la disfunzione legata all’età di altre cellule vicine alla pelle o di origine diversa.
Tuttavia, l’entità e i meccanismi sottostanti rimangono ancora sconosciuti.
Comunque sia, aver cura del nostro organo Pelle con prodotti cosometici sicuri ed efficaci è fondamentale per prevenire o minimizzare i danni di cui sopra.