Acido Ipocloroso e Trattamento dell’Acne
Una Nuova Frontiera tra Scienza, Microbioma e Cura della Pelle
Benvenuti sul blog di Hevoluta, il luogo in cui scienza e bellezza si incontrano per offrirvi contenuti innovativi, completi e facilmente fruibili.
Sono la Dott.ssa Bonaldo Moira, biologa e cosmetologa specializzata nello sviluppo di formule dermocosmetiche avanzate, e in questo articolo desidero accompagnarvi alla scoperta di una sostanza dalle straordinarie proprietà: l’acido ipocloroso (HOCl).
L’acne è una condizione cutanea diffusa e spesso difficile da gestire, che affligge milioni di persone in tutto il mondo.
Uno dei focus della ricerca dermatologica degli ultimi anni è proprio quello di trovare soluzioni alternative o complementari ai tradizionali trattamenti farmacologici, a volte aggressivi per la pelle e potenzialmente responsabili di fenomeni di resistenza antimicrobica.
L’acido ipocloroso si sta rivelando un promettente alleato nella lotta all’acne, grazie alle sue proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e, soprattutto, alla sua delicatezza verso la pelle.
In questo articolo, ti guiderò in un viaggio per comprendere a fondo:
- Che cos’è l’acido ipocloroso.
- Qual è il suo meccanismo d’azione nel contrastare l’acne.
- Perché è delicato anche sulle pelli più sensibili.
- Quali sono le nuove ricerche sulla relazione tra acne e microbioma cutaneo/intestinale.
- Come si prospetta il futuro dei trattamenti dell’acne.
- Una sezione conclusiva con FAQ e Glossario che ti permetterà di comprendere ancora meglio le conoscenze acquisite.
Preparati, dunque, a esplorare il mondo di questo eccezionale acido debole, prodotto persino dai nostri globuli bianchi, e a scoprire perché sempre più professionisti della cura della pelle lo reputino un ingrediente da includere nelle formulazioni topiche.
Buona lettura!
1. Introduzione all’Acido Ipocloroso
Origine e Contesto
L’acido ipocloroso (HOCl) è un acido debole, prodotto naturalmente dal sistema immunitario umano, in particolare dai globuli bianchi (neutrofili).
Quando il nostro corpo deve difendersi da batteri patogeni, virus e altri agenti infettivi, attiva una serie di reazioni che portano alla formazione di questa sostanza.
In ambito cosmetico, in genere, l’acido ipocloroso viene sintetizzato tramite elettrolisi di una soluzione salina (acqua + cloruro di sodio).
L’acqua salata, passando attraverso un processo controllato, si trasforma in un liquido contenente diverse specie chimiche, tra cui l’HOCl.
Ciò che rende questa molecola estremamente interessante in dermocosmesi è la sua efficacia contro un’ampia gamma di microrganismi, batteri, virus, funghi, e nel contempo la sua bassa irritabilità.
Perché se ne parla tanto?
Nonostante sia conosciuto da anni in campo medico, solo di recente l’acido ipocloroso ha iniziato a suscitare un forte interesse nel settore della cura della pelle.
L’esplosione della pandemia da COVID-19 ha ulteriormente acceso i riflettori su questa molecola, poiché diversi studi ne hanno evidenziato l’efficacia anche contro il virus SARS-CoV-2.
Ma la vera novità risiede nella sua potenzialità di trattamento per l’acne.
Diverse fonti, hanno messo in evidenza che l’HOCl agisce in modo rapido ed efficace sui batteri più comuni implicati nell’acne, primo fra tutti il Cutibacterium acnes (C. acnes).
2. Acne: Una Visione d’Insieme
Prima di addentrarci nelle peculiarità dell’acido ipocloroso e sul perché stia dimostrando ottimi risultati nel trattamento dell’acne, è fondamentale avere un quadro chiaro di cos’è l’acne, delle sue cause e delle diverse tipologie.
Definizione e Frequenza
L’acne è un’infiammazione delle ghiandole sebacee e dei follicoli piliferi, che può manifestarsi con lesioni di diversa natura: comedoni (punti neri o bianchi), papule, pustole e, nei casi più severi, noduli o cisti.
Pur essendo comunemente associata all’adolescenza, l’acne può presentarsi a qualsiasi età, influenzata da:
- Fattori ormonali (ad esempio, gli androgeni)
- Predisposizione genetica
- Stile di vita (dieta, stress, mancanza di sonno)
- Squilibri del microbioma cutaneo
- Utilizzo di prodotti cosmetici occlusivi
Principali Tipologie di Acne
- Acne comedonica: caratterizzata da punti neri e punti bianchi.
- Acne papulo-pustolosa: presenza di papule e pustole infiammate.
- Acne nodulo-cistica: forma più grave e dolorosa.
- Acne tardiva: compare in età adulta (dopo i 25-30 anni).
All’origine di tutti questi tipi di acne c’è uno squilibrio multifattoriale: iperproduzione di sebo, ipercheratinizzazione dei dotti follicolari, proliferazione batterica e infiammazione.
Da qui, l’interesse per sostanze come l’HOCl, che agiscono su almeno due di questi aspetti (batteri e infiammazione) e che, soprattutto, non favoriscono la comparsa di resistenze antimicrobiche.
Il Ruolo del Cutibacterium acnes
Il Cutibacterium acnes (in passato chiamato Propionibacterium acnes) è un batterio anaerobio presente normalmente nei follicoli piliferi.
Di solito, vive in equilibrio con altri microrganismi del microbioma cutaneo, ma in presenza di sebo in eccesso e alterazioni del pH locale, può proliferare e dar luogo ad uno stato infiammatorio.
Recenti studi mostrano come non tutti i ceppi di C. acnes sono nocivi; alcuni, anzi, esercitano un ruolo protettivo.
È la sovrabbondanza di determinati ceppi (in particolare IA1) a rappresentare il fattore critico di molti casi di acne infiammatoria.
3. L’Acido Ipocloroso: Meccanismo d’Azione e Proprietà
Azione Antimicrobica
L’azione antimicrobica dell’acido ipocloroso è cruciale nel trattamento dell’acne. Quando l’HOCl entra in contatto con batteri patogeni come il C. acnes, ne distrugge le pareti cellulari, impedendo loro di moltiplicarsi.
A differenza degli antibiotici tradizionali, che agiscono in modo più selettivo (e a volte creano fenomeni di resistenza), l’acido ipocloroso:
- non favorisce la resistenza antimicrobica, poiché il suo meccanismo di azione è ossidativo e danneggia direttamente la struttura dei batteri,
- è efficace su un ampio spettro di batteri (gram-positivi, gram-negativi), virus e persino funghi.
Questa è una notizia straordinaria perché, negli ultimi decenni, l’uso indiscriminato di antibiotici per l’acne ha portato a molteplici casi di resistenza, rendendo alcuni antibiotici topici o orali sempre meno efficaci.
Azione Antinfiammatoria
Oltre all’effetto antimicrobico, l’HOCl vanta anche un’importante azione antinfiammatoria.
Secondo alcuni studi, l’HOCl può inibire alcune citochine pro-infiammatorie e contribuire a calmare il rossore e il gonfiore tipico dei brufoli infiammati o delle pustole.
Ciò è particolarmente utile nelle forme di acne infiammatoria (papulo-pustolosa, nodulo-cistica), in cui il rossore e il dolore rappresentano uno dei principali fastidi avvertiti dai pazienti.
Delicatezza e Sicurezza
Un altro aspetto fondamentale dell’acido ipocloroso è la sua delicatezza sulla pelle. Essendo una sostanza che il nostro corpo conosce e produce naturalmente, risulta:
- ben tollerata dalla pelle, anche da quella sensibile,
- meno irritante rispetto ad altre sostanze disinfettanti, come l’alcol o il perossido di benzoile ad alte concentrazioni,
- utilizzabile su base regolare senza rischi di accumulo tossico o di reazioni allergiche significative (se si seguono le raccomandazioni di utilizzo).
Per coloro che hanno una cute estremamente sensibile o reattiva, l’acido ipocloroso rappresenta spesso una soluzione più soft, da introdurre gradualmente nella routine skin care.
4. L’HOCl e il Trattamento dell’Acne
Panoramica degli Studi
Negli ultimi anni, diversi ricercatori hanno condotto studi sperimentali e clinici per valutare l’efficacia dell’HOCl nell’acne.
Sebbene la letteratura sia ancora in espansione, le evidenze preliminari confermano che l’applicazione topica di HOCl (in forma di spray, crema o siero) contribuisce a
- ridurre la carica batterica di C. acnes.
- ridurre il rossore e la dimensione dei brufoli, favorendo la risoluzione delle lesioni infiammatorie.
- È inoltre ben tollerato nei soggetti con cute reattiva, che non sempre possono usare retinoidi topici o perossido di benzoile.
Modalità di Applicazione
L’HOCl è disponibile in formulazioni diverse:
- Spray: comodo da spruzzare direttamente sulla zona interessata o da applicare con un dischetto di cotone. Hevolurose Spray è la soluzione all'acido ipocloroso che Hevoluta mette a disposizione per le pelli acneiche, con rosacea e in qualsiasi altra situazione in cui la pelle sia arrossata, infiammata e dolente (come le scottature solari, puntura di zanzara, dopo rasatura della barba o dopo epilazione, e tante tante altre situazioni che stressano la pelle)
- Creme: contengono spesso una percentuale di HOCl insieme ad agenti lenitivi o idratanti.
- Sieri: più concentrati, utili soprattutto di sera, quando la pelle si rigenera con più intensità.
Suggerisco di utilizzarlo su pelle detersa, come step successivo alla detersione.
Se si tratta di uno spray, si può vaporizzare sul viso e lasciare asciugare.
Se si tratta di una crema o un siero, occorre massaggiare delicatamente fino a completo assorbimento.
Vantaggi rispetto ai Trattamenti Tradizionali
A differenza di antibiotici topici, quali la clindamicina o l’eritromicina, l’HOCl non seleziona ceppi resistenti, e può quindi essere usato anche per periodi prolungati senza timore di compromettere il microbioma e di innescare fenomeni di resistenza.
Confrontandolo invece con i retinoidi topici (es. tretinoina, adapalene), l’HOCl si presenta come un’opzione più delicata e con meno effetti collaterali (arrossamenti, secchezza e irritazioni) anche se, a differenza dei retinoidi, non agisce in modo significativo sul turnover cellulare e sulla riduzione dei comedoni.
5. Il Ruolo del Microbioma nella Genesi dell’Acne
Microbioma Cutaneo: un ecosistema complesso
Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato come il microbioma cutaneo, ossia l’insieme di microrganismi che vivono sulla nostra pelle, giochi un ruolo cruciale nella salute cutanea e nello sviluppo di patologie come l’acne.
L’equilibrio tra i diversi ceppi di Cutibacterium acnes è fondamentale: alcuni ceppi svolgono funzioni protettive, mentre altri risultano patogeni.
Un eccesso del ceppo IA1 di C. acnes è stato associato a forme infiammatorie di acne, talvolta resistenti ai trattamenti classici.
Questo squilibrio può dipendere da fattori interni (ormonali, genetici) o esterni (trattamenti antibiotici, skin care aggressiva, inquinamento).
Microbioma Intestinale: L’Asse Intestino-Pelle
Una delle grandi rivoluzioni nella comprensione dell’acne è stata la scoperta dell’asse intestino-pelle.
La disbiosi intestinale, cioè l’alterazione dell’equilibrio tra batteri benefici e patogeni nell’intestino, può influenzare i livelli di infiammazione sistemica e, di conseguenza, l’equilibrio del microbioma cutaneo.
Dieta e stile di vita inadeguati (eccesso di cibi grassi, zuccheri, stress, alcol) contribuiscono a questa disbiosi.
L’assunzione di probiotici o di alimenti fermentati può aiutare a ripristinare un microbioma intestinale sano, con possibili effetti positivi anche sull’acne.
Anche l'integrazione con omega-3 si è dimostrata efficace per migliorare la condizione di pelle acneica.
Verso i Trattamenti Personalizzati
Il futuro della dermocosmesi e della dermatologia si stia orientando verso trattamenti personalizzati basati sul profilo microbico di ciascun individuo.
Questo implica, in un futuro non troppo lontano, la possibilità di analizzare i ceppi presenti sulla cute e selezionare approcci mirati (es. dendrimero G2, probiotici topici, peptidi antimicrobici) per ristabilire l’equilibrio.
L’acido ipocloroso si inserisce perfettamente in questo scenario, poiché la sua azione antimicrobica è rapida e di ampio spettro, ma non pare disturbare eccessivamente i batteri benefici. Al contrario, un uso consapevole potrebbe favorire un reset dell’ecosistema cutaneo, fornendo una base su cui poi intervenire con prodotti probiotici o altre soluzioni.
6. Approfondimenti e Nuove Prospettive
Isotretinoina e Microbioma
Un noto trattamento per l’acne severa è l’isotretinoina (derivato della vitamina A). Sebbene molto efficace, questo farmaco comporta potenziali effetti collaterali e può alterare il microbioma cutaneo, spesso aumentando la diversità batterica e riducendo la produzione di sebo in maniera drastica.
Questo approccio, benché risolutivo in molte situazioni, non è esente da problematiche (secchezza cutanea, potenziali effetti dannosi su fegato, necessità di contraccezione per le donne in età fertile, ecc.).
Con l’emergere di nuove tecnologie e sostanze, tra cui l’acido ipocloroso, e con l’approfondimento sul ruolo del microbioma, si auspica di poter ridurre il ricorso massiccio a farmaci così forti, riservandoli a casi davvero importanti o resistenti ad altre terapie.
Dendrimero G2 e Riequilibrio Selettivo
Tra le soluzioni emergenti vi sono anche approcci di “targeted therapy”, come il dendrimero G2, una molecola capace di colpire selettivamente il ceppo IA1 di C. acnes, implicato nelle forme infiammatorie, senza però distruggere altri ceppi benefici.
A differenza di un antibiotico ad ampio spettro, il dendrimero G2 agisce in modo più chirurgico sul microbioma.
L’utilizzo di acido ipocloroso, che riduce l’infiammazione e abbatte eventuali agenti patogeni, potrebbe essere un futuro campo di ricerca per un trattamento combinato.
Peptidi Antimicrobici e Terapia con Luce
Altri due filoni di ricerca interessanti sono rappresentati da:
- Peptidi antimicrobici: piccoli frammenti proteici in grado di neutralizzare in modo mirato alcuni batteri. Potrebbero essere co-formulati con HOCl per potenziare l’effetto benefico sulla pelle acneica.
- Terapie a base di luce: la luce blu o la terapia fotodinamica riducono la carica di C. acnes, con pochi effetti collaterali. Anche in questo caso, abbinarle a prodotti topici come l’HOCl potrebbe ottimizzare i risultati, con un approccio olistico e integrato.
7. Acido Ipocloroso e l’Acne: Glossario dei Termini Chiave
- Acido Ipocloroso (HOCl): un acido debole con proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie, prodotto naturalmente dai globuli bianchi.
- Microbioma: l’insieme di microrganismi (batteri, funghi, virus) che vivono in un determinato ambiente (cute, intestino, etc.).
- Microbioma cutaneo: la comunità di microrganismi residente sulla pelle.
- Microbioma intestinale: la comunità di microrganismi presente nell’intestino.
- Cutibacterium acnes (C. acnes): un batterio dei follicoli piliferi, implicato nello sviluppo dell’acne.
- Sebum/sebo: sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee, utile a mantenere la pelle idratata. Un eccesso di sebo può contribuire all’ostruzione dei pori.
- Infiammazione: risposta del sistema immunitario a lesioni o infezioni, caratterizzata da arrossamento, gonfiore, calore e dolore.
- Probiotici: microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, conferiscono benefici alla salute dell’ospite.
- Terapia a base di luce: utilizzo di specifiche lunghezze d’onda luminose (blu, rossa, etc.) per trattare condizioni cutanee, inclusa l’acne.
- Peptidi antimicrobici: molecole prodotte naturalmente dalla pelle per combattere le infezioni batteriche.
7.3 Cocetti chiave
- L’acido ipocloroso è prodotto dai globuli bianchi come parte del sistema immunitario. Agisce come un antimicrobico naturale, distruggendo batteri e altri patogeni.
- L’acido ipocloroso può aiutare a combattere i batteri che causano l’acne, velocizzare la guarigione delle ferite e contrastare l’infiammazione. È particolarmente utile per le pelli sensibili.
- Le cause dell’acne sono multifattoriali: genetica, ormoni, stile di vita, dieta, squilibrio del microbioma cutaneo e intestinale.
- Il Cutibacterium acnes è un batterio presente nei follicoli; in eccesso e in presenza di sebo abbondante scatena la risposta infiammatoria e la formazione di brufoli.
- Uno squilibrio del microbioma intestinale può aumentare l’infiammazione sistemica, influenzando negativamente la salute della pelle e peggiorando l’acne.
- I probiotici possono aiutare a ripristinare l’equilibrio del microbioma intestinale, riducendo l’infiammazione e migliorando la salute cutanea.
- Le terapie a base di luce, come la luce blu, riducono la quantità di C. acnes, mitigando l’infiammazione e le lesioni acneiche.
- L’isotretinoina, potente farmaco contro l’acne, incrementa la diversità del microbioma cutaneo e riduce la produzione di sebo, ma presenta effetti collaterali significativi.
- Il dendrimero G2 è un composto che colpisce selettivamente il ceppo IA1 di C. acnes, riequilibrando il microbioma senza danneggiare i batteri benefici.
- Le sfide principali sono definire un microbioma “normale”, modulare in modo duraturo la composizione microbica e comprendere le complesse interazioni tra genetica, microbioma e altri fattori individuali (e ambientali).
8. Di seguito le domande (e le risposte) che mi sono fatte più di frequente sull’Acido Ipocloroso
-
Cos’è l’acido ipocloroso e come funziona?
L’acido ipocloroso (HOCl) è un acido debole prodotto naturalmente dai globuli bianchi, utile per combattere batteri, virus e funghi. In ambito cosmetico, si ottiene tramite l’elettrolisi di una soluzione salina e agisce distruggendo le pareti cellulari dei patogeni, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e cicatrizzanti. -
L’acido ipocloroso è efficace contro l’acne?
Sì. L’HOCl combatte i batteri (in primis, Cutibacterium acnes) e riduce l’infiammazione, aiutando a gestire il rossore e il gonfiore dei brufoli. -
È adatto a tutti i tipi di pelle?
In linea di massima, sì. Essendo una sostanza prodotta dal nostro corpo, è generalmente ben tollerata anche dalle pelli più sensibili. Tuttavia, è sempre consigliato un patch test prima dell’applicazione estesa. -
Quali sono i benefici dell’acido ipocloroso per la pelle?
- Azione antibatterica: contrasta i microrganismi patogeni.
- Azione antinfiammatoria: riduce rossore e gonfiore.
- Azione cicatrizzante: accelera la guarigione delle ferite.
- Azione lenitiva: calma pelle irritata e sensibile.
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In quali prodotti per la cura della pelle si trova l’acido ipocloroso?
Si trova in diverse formulazioni: spray viso (Hevolurose Spray di Hevoluta), detergenti, toner, sieri e creme. -
Come si usa l’acido ipocloroso per la cura della pelle?
- Spray: vaporizzare su viso pulito, lasciare asciugare o tamponare delicatamente.
- Detergenti: massaggiare su pelle umida e risciacquare.
- Toner, sieri, creme: applicare dopo la detersione, come step intermedio o conclusivo.
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Ci sono rischi associati all’uso dell’acido ipocloroso?
Generalmente è ben tollerato. Evita il contatto diretto con occhi e mucose. -
L’acido ipocloroso può essere usato come disinfettante contro il COVID-19?
Sì, molti studi ne hanno evidenziato l’efficacia contro SARS-CoV-2, purché si utilizzi un prodotto appositamente formulato e si seguano le istruzioni di disinfezione.
9. Conclusioni
Riepilogo dei Punti Chiave
L’acido ipocloroso (HOCl) è una sostanza naturale prodotta dai globuli bianchi del nostro corpo, con un’eccellente azione antimicrobica e antinfiammatoria.
È particolarmente efficace contro l’acne, in quanto combatte il Cutibacterium acnes, riduce l’infiammazione e risulta delicato anche per le pelli più sensibili.
Non genera fenomeni di resistenza antimicrobica, a differenza degli antibiotici tradizionali.
La ricerca sta approfondendo il ruolo del microbioma cutaneo e intestinale nel mantenimento della salute della pelle e nello sviluppo dell’acne. Questo si riflette nell’emergere di trattamenti personalizzati che vanno oltre il semplice contrasto dei batteri nocivi, con l’obiettivo di riequilibrare l’intero ecosistema.
Nuove soluzioni come il dendrimero G2, i peptidi antimicrobici, le terapie a base di luce e l’associazione con i probiotici rappresentano promettenti strategie complementari (o alternative) per la cura dell’acne.
Prospettive Future
L’acido ipocloroso non è una panacea, ma un’opzione concreta e promettente per migliorare la gestione dell’acne, soprattutto per chi cerca soluzioni efficaci ma meno aggressive di un antibiotico.
Il futuro potrebbe vedere la nascita di prodotti che combinino HOCl con altre molecole “intelligenti”, capaci di modulare il microbioma in modo selettivo e stabile.
Parallelamente, si fa sempre più strada l’approccio olistico all’acne: la gestione dell’asse intestino-pelle, la personalizzazione del trattamento in base al profilo genetico e microbico individuale, e la sinergia tra trattamenti topici, alimentazione bilanciata e integratori probiotici.
In attesa di ulteriori studi, possiamo già affermare che l’HOCl abbia tutte le carte in regola per consolidarsi come un ingrediente di punta nella dermocosmesi anti-acne, affiancando o sostituendo, quando possibile, i trattamenti convenzionali più invasivi.
Consigli Pratici per i Lettori di Hevoluta
- Sperimenta gradualmente: se desideri inserire l’acido ipocloroso nella vostra skincare routine, fallo con calma, iniziando con un spray come tonico da utilizzare una volta al giorno.
- Monitorate la risposta della pelle: tieni traccia di eventuali miglioramenti (riduzione di rossore, brufoli meno infiammati).
- Associa uno stile di vita sano: riduci stress, curate l’alimentazione, assicurati di bere a sufficienza e dormire almeno 7-8 ore a notte. La pelle è lo specchio del benessere complessivo.
- Non trascurate il parere di un professionista: se l’acne è severa o persistente, consultate un dermatologo. Esistono molte soluzioni personalizzabili e la figura di uno specialista della bellezza e della salute è insostituibile per avere un inquadramento completo.
10. Ringraziamenti e Saluti Finali
Ti ringrazio per aver dedicato il tuo tempo alla lettura di questo articolo.
Come biologa e cosmetologa, il mio obiettivo è fornirti informazioni scientifiche affidabili e consentirti di fare scelte consapevoli per la cura della tua preziosa pelle.
Se hai ulteriori domande o volete approfondire il tema dell’acido ipocloroso, dell’acne o del microbioma cutaneo, non esitare a contattarci su Hevoluta.
Siamo qui per guidarti verso una pelle più sana, radiosa e forte, affiancandoti con la migliore consulenza professionale.
Fonti:
New Scientist, Fresh ideas about the causes of acne are bringing new treatments, Alexandra Thompson, 13 November 2023
et al.
A cura di
Dott.ssa Bonaldo Moira
Biologa e Cosmetologa
Founder di Hevoluta